Samuel, figlio del mondo

Anna Vivarelli

Cosa cerca Samuel? Di una cosa è certo: vuole dare un senso alla sua vita, ribaltare un futuro che per lui sembra già scritto.
Samuel ha 13 anni e ha iniziato la vita in una cesta di vimini abbandonata in una calle di Venezia. Trovato e accolto, è cresciuto come un figlio dalla comunità del Ghetto. Di fatto è figlio di tutti e di nessuno. Dopo l’ennesimo furtarello, il rabbino cerca per lui una sistemazione e lo manda a servizio di un ricco commerciante veneziano. Fuori dalle mura del Ghetto conosce un altro mondo, trova un amico ma anche ingiustizie, violenza e persino tentativi di abuso. Scappa , è ricercato, attraversa un’Italia in fermento, tra pericoli e avventure. Impara mestieri nuovi. Scopre l’amore e afferra ogni possibilità. Fa tesoro di ogni incontro, per lui ogni avventura diventa motivo di crescita, cambiamento, riscatto. Non accetta un destino segnato, vuol essere lui l’artefice della propria vita. Ci riuscirà. Siamo a fine Settecento ma la storia di Samuel è può essere una storia di oggi.

«… Il saggio Abrabanel prevedeva per quel ragazzo un radioso futuro da delinquente. Ma sapeva che c’era del buono in quel biondino dalle gambe lunghe: aveva la lingua veloce, una certa eleganza, e soprattutto un cervello notevole. Il rabbino non poteva più rimandare, era tempo di sistemare il ragazzo prima che succedesse qualcosa di serio».